Chissà quante volte abbiamo immaginato una vacanza da sogno in un piccolo paradiso naturale fatto di natura incontaminata, spiagge bianche, ed acque cristalline nelle quali immergersi, lontano da tutto e tutti e con il gran desiderio di staccare la spina da ogni cosa per pensare solo a rifocillare mente e corpo; questo è certamente il sogno più ricorrente di moltissime persone, specialmente quelle che conducono una vita stressante e combattono quotidianamente con la monotonia della loro routine.
Avere la possibilità di fare un viaggio alle isole Mauritius significa coronare un sogno, concedersi un bel regalo per ciò che si sta facendo di buono nella vita, autogratificarsi, e non tutti possono permettersi di farlo; non è che il posto in se e per se sia molto caro ed abbia prezzi proibitivi, è il viaggio per arrivarci che influisce pesantemente sul budget a disposizione. Le Mauritius si trovano infatti a circa 600 km di distanza dalle coste orientali del Madagascar nel bel mezzo dell’Oceano Indiano, e per arrivare fin lì dall’Italia bisogna trovare combinazioni di voli che generalmente prevedono uno o due scali (quello a Nairobi in Kenia è sicuro), e che mediamente si aggirano su un prezzo che va dai 1500 ai 1800€ andata e ritorno.
Cenni di storia
L’esistenza delle Mauritius era già nota sin dal secolo X a popoli come Arabi e Malesi, ma furono ufficialmente i Portoghesi a rivendicarne la scoperta nel 1505, ovvero quando il navigatore Pedro Mascarenhas scoprì l’intero arcipelago di cui fanno parte, al quale diede il nome di isole Mascarene, che comprendono, oltre alle Mauritius, anche altri piccoli arcipelaghi minori come quelli di Agalega, Chagos, Rodrigues, Carajos, l’isola di Reunion, e quella di Tromelin.
Il primo insediamento sull’isola, il cui nome era in origine liha do cerne, che in portoghese significa isola del cigno, fu ad opera degli olandesi, i quali prima la ribattezzarono con il nome di Mauritius in onore del Principe Maurizio di Nassau, e successivamente la abbandonarono a causa dei frequenti eventi climatici avversi (cicloni e tempeste) che caratterizzavano il suo clima. Nel 1715 l’isola diventò possedimento francese e lo rimase per circa un secolo, per poi passare sotto dominazione inglese (1810). Le isole Mauritius raggiunsero finalmente la propria indipendenza il 12 Marzo 1968, e sono attualmente una repubblica democratica economicamente molto stabile in piena fase di sviluppo.
Posizione geografica e clima di Mauritius
Tutto l’arcipelago delle isole Mascarene è di chiara origine vulcanica, e fa parte di una catena sommersa che include anche le Seychelles e che pare si sia formata circa 8-10 milioni di anni fa; distanti come detto circa 500 km dalle coste malgasce, le Mauritius sono caratterizzate da un clima tropicale che comporta estati calde ed umide ed inverni abbastanza proibitivi a causa dei frequenti cicloni e temporali che si abbattono su tutta l’area.
Il nucleo abitato più importante dell’isola è la città di Port Louis, che con i suoi 200.000 abitanti circa è anche il secondo centro finanziario di tutto il continente africano dopo Johannesburg; le lingue ufficiali sono inglese e francese, e le religioni dominanti sono induismo e cristianesimo, anche se si registra una certa presenza di alcuni gruppi di musulmani. La produzione di canna da zucchero, tè, vaniglia, e rum costituisce la principale risorsa dell’agricoltura locale, ma sono ben sviluppati anche i settori tessile, industriale, finanziario e turistico, tanto da collocare le Mauritius tra gli stati africani con il PIL pro capite più alto in assoluto.
Flora e fauna di questo angolo di paradiso
Le Mauritius sono ricche di vegetazione autòctona, e possono vantarsi di possedere il primo giardino botanico tropicale ad essere stato creato nel mondo, l’orto botanico di Pamplemousses; sull’isola abbondano anche le palme, i banani ed i bellissimi flamboyant originari del Madagascar, ma si possono incontrare frequentemente anche alberi di casuarina, una pianta di origini asiatiche molto simile all’eucalipto.
Uccelli di varie specie tra cui il gheppio, la colomba rosata, il parrocchetto di Mauritius ed altri ancora, popolano quest’angolo di paradiso rendendolo ancor più colorato e pieno di vita, ed è molto facile imbattersi anche in specie animali come il macaco, il maialino selvatico, la mangusta o il sambar di Giava, una specie di cervo selvatico originario del sud Est asiatico ed oggi purtroppo a rischio di estinzione. Inutile parlare poi della grande biodiversità che si può incontrare sott’acqua, con centinaia e centinaia di specie di pesci, mammiferi marini, rettili, crostacei ed invertebrati di ogni genere.